Il rapporto di lavoro – la teoria di Fayol

Il rapporto di lavoro – la teoria di Fayol

All’interno delle teorie organizzative del lavoro, Henri Fayol (1841 – 1925), ha adottato un approccio organizzativo basato su 14 principi di gestione ottimale: 

1.    La divisione del lavoro. La suddivisione dei ruoli e delle mansioni, in questo Fayol riprende il modello classico di “ripetizione” del lavoro intenso in termini di specializzazione in modo da incrementare la produttività e la velocità di esecuzione.

2.    Autorità e responsabilità. Entrambi i termini vanno di pari passo e si intende la presa di autorità e di conseguente responsabilità da parte di un manager nel dare ordini ai dipendenti. In questo il manager deve avere piena consapevolezza del proprio ruolo determinante per il successo aziendale.

3.    Disciplina. Intesa come comportamento ottimale da assumere (lato dipendente).

4.    Unità di gestione (comando). In questo quarto principio, Fayol intende soffermarsi sul fatto che il dipendente deve avere un manager a cui poter rispondere del proprio lavoro ed è preferibile averne solo uno poiché averne molti potrebbe portare a confusione.

5.    Unità di direzione. Qui si intende l’obiettivo aziendale, ciò he mette in comune il motivo per cui i dipendenti si trovano in quella determinata azienda.

6.    Subordinazione dell’interesse individuale su quello organizzativo.

Questo principio è direttamente connesso al precedente e vale per tutti i livelli della scala gerarchica di un’azienda e tiene a precisare che tutto deve essere in funzione dell’azienda e mai l’inverso, inclusi i propri interessi individuali.

7.    Remunerazione. La remunerazione può essere sia economica (bonus, premi produzione, aumento di stipendio) ma anche non economica (un apprezzamento, una crescita di carriera, un compito più di responsabilità). Fayol inserisce questo principio come leva per poter ottenere più produttività e motivazione.

8.    La centralizzazione. La centralizzazione, intesa come “chi decide cosa”, è demandata al vertice aziendale, è anche vero però che la condivisione con i livelli più bassi, atteggiamento che Fayol identifica come decentralizzazione, è da non sottovalutare e pertanto consiglia un buon bilanciamento delle due posizioni.

9.    La gerarchia. È fondamentale avere una scala gerarchica di comando ed è importante seguirla nel momento in cui è necessario per chiedere qualcosa, è altrettanto però importante poter avere la possibilità di contattare il manager diretto o il superiore soprattutto in casi gravi quali la possibilità di un problema serio e concreto che possa minare l’integrità e la sostenibilità dell’azienda.

10.  L’ordine.Il posto di lavoro deve essere in ottime condizioni, pulito e soprattutto sicuro, ciò è una responsabilità dei manager.

11.  L’equità.I manager devono assicurarsi di trattare alla stessa maniera tutti i dipendenti e che soprattutto siano all’interno dell’unità produttiva corretta per il tipo di mansione o specializzazione per cui sono stati assunti.

12.  La stabilità del lavoro (inteso come sicurezza di impiego).

Questo principio è una diretta conseguenza del precedente e si concentra sulla necessità di tenere un basso turnover lavorativo.

13.  L’iniziativa.È fondamentale incoraggiare l’iniziativa e le idee. Nella storia delle grandi scoperte ad opera di grandi aziende, dietro vi sono state proprio le intuizioni, le iniziative e le idee dei propri dipendenti.

14.  Lo spirito di appartenenza. Inteso come la creazione di benessere aziendale che possa creare coinvolgimento del dipendente nei confronti dell’azienda sentendosi parte di una “famiglia” sposando in pieno la cultura aziendale.[1]

Fayol ha voluto così realizzare delle linee guida per azioni concrete di management delle risorse umane e per porre in essere delle decisioni all’interno di un’unità produttiva. La sua teoria, soprannominata “Fayolismo” è stata una di quelle teorie che, contemporaneamente al Taylorismo, ha contribuito alla gestione e all’ottimizzazione delle Risorse Umane.


[1]Fayol H., Direzione industriale e generale. Programmazione, organizzazione e controllo, Milano, Guerini e Associati, 2011.